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YouTube e X Sotto Accusa: Disinformazione Prima delle Elezioni Europee

La disinformazione è diventata una minaccia crescente per la democrazia, e piattaforme come YouTube e X (precedentemente noto come Twitter) sono state criticate per non aver agito adeguatamente contro di essa. Un recente rapporto di Maldita.es, un’organizzazione spagnola di fact-checking, ha analizzato oltre 1.300 post sui social media in 26 paesi dell’UE, rivelando come queste piattaforme abbiano fallito nel contrastare la disinformazione prima delle elezioni europee di giugno.

La Performance delle Piattaforme

YouTube è risultata la peggiore tra le piattaforme analizzate, senza alcuna azione visibile sul 75% dei contenuti di disinformazione. Anche quando ha agito, nel 80% dei casi ha semplicemente etichettato il contenuto come proveniente da media statali senza fornire spiegazioni sul perché fosse falso. Alcuni di questi video hanno raggiunto fino a 500.000 visualizzazioni.

X ha seguito un trend simile, non intervenendo nel 70% dei casi e mostrando note comunitarie esplicative solo nel 15% dei post già segnati da fact-checker indipendenti europei. Tra i post più virali e smentiti, 18 su 20 erano ospitati su X, con oltre 1,5 milioni di visualizzazioni ciascuno.

La Legge sui Servizi Digitali dell’UE

Le grandi piattaforme online devono rispettare il Digital Services Act (DSA) dell’UE, che impone di etichettare o rimuovere i contenuti di disinformazione. Nel dicembre 2023, la Commissione Europea ha avviato un’indagine su X riguardo la gestione dei rischi, la moderazione dei contenuti, e la trasparenza della pubblicità. Simili indagini sono in corso anche su Meta (proprietaria di Facebook e Instagram) e TikTok.

La Situazione di Facebook, Instagram e TikTok

Facebook e Instagram, entrambe di proprietà di Meta, hanno mostrato performance migliori rispetto a YouTube e X. Instagram ha preso provvedimenti visibili sul 70% dei post di disinformazione, mentre Facebook sull’88%. La maggior parte delle azioni di Facebook consisteva in etichette di fact-checking che mantenevano il contenuto originale online aggiungendo contesto. TikTok ha rimosso il 32% dei contenuti di disinformazione, agendo visibilmente nel 40% dei casi.

Impatti e Reazioni

Le piattaforme hanno dimostrato particolare inerzia nei confronti dei contenuti di disinformazione che bersagliavano i migranti e l’integrità delle elezioni. YouTube e TikTok non hanno risposto in alcun caso ai contenuti di disinformazione sui migranti. Questi risultati sollevano preoccupazioni significative sulla capacità delle piattaforme di affrontare efficacemente la disinformazione, specialmente in periodi cruciali come le elezioni.

Un portavoce della Commissione ha dichiarato a Euronews che, nonostante le linee guida elettorali fornite alle piattaforme sotto il DSA e un test di stress con le grandi piattaforme, le aziende erano “molto ben preparate” e che “non si sono verificati incidenti maggiori” durante il weekend elettorale.

La disinformazione rappresenta una sfida continua per la democrazia europea, e le piattaforme sociali devono migliorare significativamente i loro approcci per combatterla. Le indagini in corso da parte della Commissione Europea potrebbero portare a misure più rigorose per garantire che le piattaforme rispettino le loro responsabilità e proteggano l’integrità delle elezioni e della società.


Fonte: Euronews.

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